Chiesetta di San Giacomo - Fraz.Villanova

Albazzana. La chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo

La chiesetta di San Giacomo, distante circa un chilometro dal centro di Villanova, oggi appare isolata in una splendida posizione panoramica sulla sponda sinistra del Tagliamento, ma fino al secolo scorso essa serviva il borgo d'Albazzana, che nelle antiche cronache era considerato un centro autonomo rispetto a Villanova. Fin dall'origine la chiesa fu dedicata ai Santi Apostoli Filippo e Giacomo e alcuni autori ritengono che a costruirla fu la potente confraternita di San Giacomo, che nel Medioevo si dedicava all'assistenza dei viandanti, curando la manutenzione delle strade, dei ponti e dei ricoveri per la notte. La sua tipologia edilizia, rimasta immutata nei secoli, è a semplice aula rettangolare con un'abside semicircolare libera. I lavori di restauro, eseguiti dopo il terremoto del 1976, hanno comportato il consolidamento della parte alta dell'edificio ed il rifacimento del tetto, che presentava segni di cedimento. Ma soprattutto la demolizione dei vari strati d'intonaco applicato nei secoli sull'esterno dei muri ha riportato alla luce la bella muratura originaria, realizzata in conci di pietra disposti a corsi orizzontali, paralleli, progressivamente decrescenti verso l'alto e le splendide monofore, che in origine illuminavano la chiesa. Con la demolizione dell'intonaco andarono purtroppo distrutte anche alcune tracce d'affreschi che un tempo decoravano la chiesa. Uno studio comparato con le altre chiese dei dintorni, curato dall'Università d'Udine e dedicato particolarmente all'archeologia ed alla storia della chiesa di San Martino a Rive d'Arcano, ha permesso di stabilire, con una certa approssimazione, la data di costruzione dell'originaria cappella. Nell'indagine si ritiene che la chiesa di San Martino, quella di San Giacomo a Villanova e di Sant'Andrea sul Picaron, la chiesa di Santa Maria Assunta e quella di San Giovanni dei Cavalieri a San Tomaso, in origine facessero parte di un gruppo omogeneo d'edifici, che "per la localizzazione in un territorio circoscritto e soprattutto per la tecnica costruttiva ed il materiale impiegato, è molto verosimilmente ascrivibile ad uno stesso momento storico, tanto che al di fuori di tale periodo non risulta vi siano nella zona altre chiese rurali costruite interamente in conci di pietra". I riferimenti cronologici indiretti esistenti per alcune di queste chiese, permettono di collocare la loro costruzione verso la metà del XII secolo. Ulteriori confronti con alcune abbazie patriarcali del Friuli e della Carniola, portano a concludere che la più antica di queste chiese è quella di San Giacomo, la cui costruzione potrebbe essere iniziata nei primi decenni del XII secolo. La prima citazione conosciuta della chiesa di San Giacomo si trova nel testamento di una certa donna Pellegrina, vedova di ser Valtero quondam Poppo di San Daniele, la quale il 14 aprile 1350 lasciava in dono alla chiesa due libbre d'olio per l'illuminazione. Nello stesso testamento sono menzionate anche le chiese di Santa Maria di Villanova e quella di San Bartolomeo ad Aonedis, alle quali era destinata la stessa donazione.  Il 24 luglio 1412, nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, dettò il proprio testamento Guamerio quondam Martino d'Albazzana, alla presenza di numerosi testimoni del paese, lasciando usufruttuaria la moglie Corradina ed erede il fratello Domenico. Negli appunti storici su Villanova si legge che la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo "era meta d'una speciale processione che la Pieve di San Daniele faceva ogni anno il primo di maggio; nel 1437 Nicolò, figlio di Giacomo Comanini, ordinava ai suoi eredi nel testamento di distribuire ogni anno in perpetuo una secchia di vino nella festa dei Santi Filippo e Giacomo, a quelli che avessero partecipato a detta processione accompagnando le croci nell'andata e nel ritorno. La chiesa aveva dei beni e nel 1492 i suoi camerari fecero acquisto d'un fondo".

L’interno, arredato in modo semplice, presenta un piccolo altare in legno ed un crocefisso di legno del secolo XVIII. Sulla parete sinistra c’è un affresco devozionale risalente al 1860 raffigurante la Vergine al centro con ai lati S.Rocco e S.Giacomo. Detto affresco sino al 1985 si trovava sulla parete esterna di casa Manazzon in Via Zara. Nel 1996 è stata collocata una scultura raffigurante San Giacomo, opera di Franco Maschio. Nel 2016 è stata dipinta la parete sopra l’altare raffigurante la Madonna con il bambino, Santi Ermacora e Fortunato, Lorenzo e Floriano – opera di Paolo Orlando.